E non si possono vedere le cicatrici tatuate sulla pelle..
tra le cuciture del cuore.
Perché restano nascoste sotto un sorriso
anche con gli occhi socchiusi nel buio
proprio come la luce filtra furtivamente i sogni.
Soprattutto la luce della luna che ogni notte sussurra
note di una canzone in cui tutto è possibile,
e immaginando una danza sulle onde d’argento..
che ti porti lontano.
Nessuno vede queste ferite invisibili,
righe di ogni esperienza.
Da ogni maledetto silenzio.
Ogni carezza rubata.
Sogni incompleti.
Delusioni e tradimenti che ti schiaffeggiano…
ancorata al suolo come marmo..
mentre i piedi nudi vogliono ballare,
inciampare e continuare ad andare per quella stanza
vuota che a volte è la mia anima.
Nessuno vede le cicatrici..
strappi all’interno mentre si guarda senza capire perché,
aprendo gli occhi, come quando un bambino aspetta risposte,
Nessuno vede la frustrazione nei tuoi occhi,
La tempesta nel tuo oceano mentre stai zitta ad scoltare il silenzio,
in cui è sospesa l’ultima parola.
Ultime accuse interminabili che risuonano nel nostro cervello,
da dove si può ricordare, e ripetono una litania monotona,
mentre si guarda con gli occhi stanchi,
pieni di bui della vita e di mille delusioni.
E si sa, che ci si sente più.. forse più in profondità,
come un solco dell’aratro in terra arida,
dove ci si pone il risultato atteso, sorridendo.. tristemente..
Ascoltate i silenzi, che rendono l’aria tangibile e pesante
premendo i polmoni, come se si annegasse..
una voce masticata dentro ..nell’Anima…
Acqua salata che bagna le ferite ,
così amorevole accuratamente..insistentemente..
Amare confusamente e sbagliare,tra lacrime di polvere all’interno,
e, infine, sempre sopravvive…tornando a bagnare le guance..
trovare i pezzi di un Amore..cercarlo tra i ricordi..
tra carezze e baci per metterli di nuovo insieme
e far volare di nuovo libero il cuore…
La stessa storia
di ridere e piangere,
ho sprecato un sacco di albe,
e alcune parole che vogliono uscire
e uccidere l’orgoglio
e rovesciare piedistalli
che odiano il silenzio abusato …
“scrivere non morire”
Ogni sentimento è una storia.
Io appartengo e tu appartieni a me
in maniera ancora da scrivere,
e che mi spaventa più che a te
Non posso lasciarti
perché allora sarei vuota,
senza di te, senza di me,
e come sopravvivere allora.
la mia tristezza mi soffocherebbe..
Anche se il mio romanzo aumenta le sue pagine,
ottiene dai pensieri nostalgici momenti felici,
la scintilla ha acceso i miei occhi tristi
ora il mio corpo, morto per te,
ora sanguina e non chiude
la vecchia cicatrice che si curavo con l’odio.